COMUNICATO STAMPA

Una notizia sconvolgente, che ci ha toccato tutti, come uomini ancor prima che come Avvocati. Il brutale assassinio di cui è rimasto vittima l’Avv. Mario Piccolino è uno di quegli eventi dinanzi ai quali cadono le barriere culturali e le divisioni ideologiche.
E’ uno di quei fatti che impongono la necessità di soffermarsi per riflettere seriamente non solo sul piano politico ed istituzionale, come è ovvio e logico che sia, ma anche sul piano personale, sul senso stesso della vita.
Mario Piccolino era un nostro Iscritto, conosciuto dai più e sicuramente da tutti i Colleghi nel sud pontino, dove aveva operato per anni.
La Magistratura, ne siamo convinti, farà il proprio dovere e confidiamo nelle indagini, nella speranza che quanto prima si faccia luce sulla vicenda.
Il gesto in sé tuttavia ci disorienta, ci sbigottisce, ci annichilisce.
Un Avvocato, impegnato negli ultimi anni in attività di denuncia sociale, ucciso nel proprio studio, ovverosia nel luogo dove ciascuno di noi passa la maggior parte del tempo cercando di risolvere i problemi dei propri assistiti, assolvendo ad una funzione di indubbia rilevanza sociale, contribuendo per tale via all’attuazione dell’ordinamento giuridico a fini di giustizia, come superbamente recitava il preambolo del vecchio Codice deontologico.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Latina esprime il proprio cordoglio per l’accaduto e la propria vicinanza ai familiari ed agli amici del collega Mario Piccolino.
Non può esimersi, tuttavia, dall’esprimere una considerazione (che è anche preoccupazione) che quanto successo sia invero accaduto in un territorio che la recente sciagurata e maldestra riforma delle circoscrizioni ha privato di un presidio giudiziario di primissimo rilievo, quale appunto era la Sezione Distaccata di Gaeta del Tribunale di Latina; un baluardo posto a sostegno ed a difesa della legalità, che una non condivisa legge dello Stato ha invece letteralmente spazzato via.
Forse è arrivato il momento di ripensare certe scelte e di avere il coraggio di ammettere che esse si sono rivelate fallaci e che, pertanto, vanno rivisitate, rimeditate, cambiate.
I territori ed i cittadini non possono essere lasciati da soli, inerti ed inermi di fronte a forze che rischiano di soverchiarli.
E’ arrivato il momento di mantenere alto il livello di guardia e di attenzione e di agire concretamente e di conseguenza.
Il sacrificio di Mario Piccolino, allora e soltanto allora, non sarà avvenuto invano.